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dai GIORNALI di OGGI

Un redditometro di massa contro l'evasione fiscale

"Dai nostri archivi"

Adeguamento agli studi di settore: rateizzabile il versamento Iva del 6 luglio

I nuovi studi di settoreLe guide del Sole 24 ore

Studi di settore alla cassa il 5 agostopagando lo 0,40% in più

Fisco: il forum online con l'Agenzia delle Entrate

Fisco: il decalogo dell'Agenzia delle entrate contro gli evasori

2009-07-24

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2009-07-24

Un redditometro di massa contro l'evasione fiscale

di Nicoletta Cottone

23 luglio 2009

"Dai nostri archivi"

Adeguamento agli studi di settore: rateizzabile il versamento Iva del 6 luglio

I nuovi studi di settoreLe guide del Sole 24 ore

Studi di settore alla cassa il 5 agostopagando lo 0,40% in più

Fisco: il forum online con l'Agenzia delle Entrate

Fisco: il decalogo dell'Agenzia delle entrate contro gli evasori

 

 

 

Un nuovo "redditometro di massa" per fare accertamenti fiscali su tutti i contribuenti, individuando in maniera automatica il reddito imponibile. È questa la proposta più significativa contro l'evasione fiscale avanzata dalla commissione parlamentare di vigilanza sull'anagrafe tributaria, al termine di un'indagine conoscitiva sul contrasto all'evasione iniziata a dicembre e presentata oggi alla Camera e trasmessa in diretta sul sito del Sole 24 Ore. "Il contrasto all'evasione di massa - afferma la commissione nel documento approvato a conclusione dell'indagine - deve passare necessariamente dall'accertamento sintetico e dal redditometro. Tuttavia, anche da questo punto di vista, è ipotizzabile ridisegnare lo strumento rendendolo più completo. I soggetti istituzionalmente competenti potrebbero considerare l'eventualità di realizzare un nuovo redditometro di massa". Per la commissione il nuovo strumento, in particolare, deve consentire accertamenti sulla generalità dei contribuenti, deve essere automatico, quindi in grado di permettere di individuare, con chiarezza e immediatezza, il reddito imponibile riferibile a un soggetto che ha determinate disponibilità patrimoniali. Fra gli ulteriori interventi proposti, il borsellino elettronico, che consiste in una carta attraverso cui lo Stato corrisponde alcuni redditi come le pensioni, che i beneficiari potrebbero utilizzare poi come strumento di pagamento "tracciabile". Potrebbe essere utile ampliare e generalizzare l'infrastruttura telematica già oggi realizzata per l'uso della social card.

Befera: studi di settore e redditometro devono coesistere. "Studi di settore e redditometro devono coesistere atteso che si rivolgono a platee differenti di contribuenti: il redditometro ai contribuenti persone fisiche, gli studi di settore a tutte le attività di impresa e professionali". Così il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera. Il documento elaborato dalla commissione auspica un ridimensionamento dell'utilizzo degli studi di settore, giudicati troppo rigidi, in favore di altri meccanismi di contrasto dell'evasione come il redditometro. Al riguardo, Befera ha sottolineato che "ogni studio di settore é frutto di una fattiva partecipazione delle associazioni di categoria e degli ordini professionali", ma si è detto consapevole che "gli operatori valutano non sufficiente l'avvenuta revisione degli studi in relazione alla crisi

economica".

D'Arrigo (Gdf): necessario ammodernare il redditometro. "L'evasione é ancora oggi un problema grave, che intacca seriamente l'equità e lo sviluppo del nostro sistema economico, per cui bisogna insistere e rafforzare ulteriormente gli strumenti di contrasto sia dell'evasione di massa che di quella "interpretativa"". Lo ha detto nel suo intervento il comandante generale della Guardia di Finanza, Cosimo D'Arrigo, che ha sottolineato "la necessità di ammodernare gli

indici di capacità contributiva fissati dalle tabelle regolamentari del redditometro e, nel contempo, di superare le lacune e le imperfezioni del Pubblico Registro e dell'archivio delle imbarcazioni da diporto, con i connessi problemi di mancata rilevazione dei contratti di leasing e di noleggio stipulati con società estere". Per giungere agli effettivi possessori e utilizzatori di beni indicativi di capacità contributiva, ha concluso D'Arrigo, "é fondamentale il controllo del

territorio in quanto solo così é possibile superare gli schermi di prestanome e società di comodo utilizzati molto spesso per eludere le tracce informatiche".

Fini: "La lotta all'evasione contribuisce alla nostra credibilità internazionale". Il presidente della Camera Gianfranco Fini ha sottolineato, aprendo la presentazione del documento, come la lotta all'evasione "contribuisce alla nostra credibilità sul piano internazionale". Per Fini la lotta all'evasione rappresenta il principale strumento per il risanamento finanziario e la fonte essenziale di risorse per una equa redistribuzione della ricchezza".

Per Sogei fondamentale la centralizzazione e l'integrazione delle banche dati. La centralizzazione e integrazione delle banche dati, nella sicurezza e riservatezza delle informazioni e nel potenziamento degli strumenti di "intelligence" sono le le linee guida di Sogei per il contrasto all`evasione, come ha sottolineato il, presidente Sandro Trevisanato. "Attraverso l`ottimale utilizzo delle infrastrutture di rete esistenti e il consolidato impiego di tecnologie informatiche sempre più evolute - ha detto Trevisanato - il sistema informativo di Sogei rappresenterà nel prossimo futuro elemento determinante per l`applicazione del federalismo fiscale".

Da settembre corsi di formazioni per gli 007 del Fisco dei comuni. Da settembre partiranno dei veri e propri corsi di formazione per i dipendenti comunali curati dagli 007 del fisco dell'Agenzia delle entrate. Una collaborazione quella comuni-entrate che è destinata inoltre ad un ulteriore incremento con l'avvio del federalismo fiscale. La caccia agli evasori diventerà sempre più capillare e l'amministrazione centrale conterà su un controllo sempre più stretto del territorio grazie ai comuni. Già ora qualche centinaio di segnalazioni di potenziali evasori sono giunte all'Agenzia delle Entrate.

23 luglio 2009

 

 

La lotta all'evasione è un esercizio lungo e complesso

commento di Dino Pesole

23 luglio 2009

Che la lotta all'evasione fiscale sia esercizio lungo e complesso è convinzione diffusa. L'origine del fenomeno affonda in parte nella eccessiva "polverizzazione" del nostro sistema produttivo, in parte nelle scelte di politica economica che sono state adottate fin dagli anni successivi alla "grande riforma" fiscale del 1973. Infine, a rendere ancora più ardua l'azione di deterrenza intervengono i comportamenti adottati da una buona parte degli italiani (chi evade è spesso considerato un furbo che vince mentre l'esercito dei "tartassati" è costretto a subire), l'assenza di una solida coscienza civile e di un sano controllo sociale su chi si sottrae all'obbligo fiscale, non disgiunta dall'eccesso di norme che sono state varate negli ultimi decenni. Misure che l'amministrazione finanziaria si è trovata ad applicare spesso in situazioni di difficoltà e di cattiva distribuzione degli organici sul territorio nazionale.

Il risultato è nelle cifre che parlano di oltre 100 miliardi di evasione accertata ogni anno. Fatte queste premesse, il contenuto del documento conclusivo dell'indagine conoscitiva condotta dalla commissione bicamerale sull'Anagrafe tributaria, presentata in un convegno svoltosi alla Camera, appare per molti versi apprezzabile. Prima di tutto nel merito, poiché – come ha sottolineato il presidente della commissione Maurizio Leo – il testo è il frutto di un confronto costruttivo tra maggioranza e opposizione, e tiene in larga considerazione alcune delle principali proposte e analisi avanzate dagli enti e istituzioni ascoltati nel corso delle audizioni. Il fisco – è opportuno ricordarlo – è uno dei terreni in cui maggiormente dovrebbe esercitarsi quel civile e costruttivo confronto tra maggioranza e opposizione più volte auspicato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Quanto al merito delle proposte contenute nel documento, la discussione è aperta, e sarebbe opportuno che già in occasione della prossima Finanziaria Governo e Parlamento le utilizzassero quanto meno come base di partenza per eventuali proposte operative. Sul redditometro, l'idea di ampliarne il raggio di azione appare condivisibile. Questo in effetti è uno dei nodi principali: se solo lo 0,2% dei contribuenti dichiara redditi superiori ai 200mila euro annui, se la metà dei contribuenti italiani, cioè uno su due, dichiara al fisco meno di 15.000 euro di reddito, vuol dire che c'è effettivamente qualcosa che non va. Utilizzare strumenti più sofisticati in grado di accertare, con un sufficiente grado di attendendibilità, l'effettivo tenore di vita dei contribuenti "a rischio di evasione" appare certamente opportuno.

L'azione di contrasto all'evasione – lo ha detto chiaramente il presidente della Camera, Gianfranco Fini – non può prescindere del resto dalla presenza di sanzioni congrue, poiché la propensione a evadere "è strettamente connessa alla probabilità ed asprezza della sanzione comminata. In tal senso, la minaccia del potere di controllo rappresenta, in funzione deterrente, il miglior presidio contro occultamenti illegali". Gli uffici dell'amministrazione finanziaria devono del resto e in fretta recuperare efficienza e rapidità di azione, senza disperdere energie e risorse nel perseguire gli errori formali, ma concentrando la loro azione sui contribuenti effettivamente a rischio di evasione. In questa direzione va il potenziamento delle sinergie tra le diverse banche dati: la proposta anch'essa è contenuta nel documento conclusivo della commissione. L'incrocio dei dati in possesso dell'Inps, dell'Agenzia delle Entrate, della Sogei appare fondamentale. Infine, nell'ottica del federalismo fiscale, un ruolo decisivo dovrà essere giocato dagli enti locali, i Comuni in primo luogo, che di fatto sono gli unici a poter disporre di un controllo capillare sul territorio.

23 luglio 2009

 

 

 

 

Adeguamento agli studi di settore: rateizzabile il versamento Iva del 6 luglio

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2 luglio 2009

Adeguamento agli studi di settore: già rateizzabile il versamento Iva in scadenza il 6 luglio. Lo ricorda con una nota l'Agenzia delle entrate. Il decreto anticrisi 78/2009, la cosiddetta manovra d'estate, al comma 6 dell'articolo 15, ha previsto che può essere utilizzata la modalità di pagamento rateale anche per il versamento dell'Iva da adeguamento agli studi di settore.

I contribuenti che esercitano attività economiche alle quali sono applicati gli studi di settore potranno, dunque, eseguire i versamenti dell'imposta in forma rateale già a partire dalla scadenza del 6 luglio prossimo. L'Agenzia delle Entrate precisa che in questo caso, in sede di compilazione del modello F24, non occorrerà fornire indicazioni circa l'eventuale rateazione.

2 luglio 2009

 

I nuovi studi di settore

Le guide del Sole 24 ore

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22 giugno 2009

Mai come quest'anno la partita sugli studi di settore si sta giocando su un terreno scivoloso, con regole articolate e complesse. Professionisti della consulenza e case produttrici di software stanno ancora arrancando nel rincorrere l'applicazione pratica dei ben noti strumenti per valutare la capacità di produrre ricavi o conseguire compensi nelle singole categorie economiche. Il Sole 24 Ore pubblica una guida per aiutare i professionisti, imprese e contribuenti a districarsi nel mutato quadro di regole. Il testo è in vendita in edicola, insieme al quotidiano.

Le novità

Della necessità di intervenire sul "sistema" si era già cominciato a parlare nell'autunno scorso con pressanti richieste, provenienti da più parti, di considerare concretamente nelle elaborazioni di Gerico l'effetto della crisi economica globale. Da lì in avanti è stato tutto un susseguirsi di "eventi" che hanno portato, da ultimo, al varo dei modelli ministeriali con le relative istruzioni (pubblicati dall'Agenzia delle entrate solo il 5 giugno 2009) e di un provvedimento che ha necessariamente procrastinato di 20 giorni (dal 16 giugno al 6 luglio) il termine per i versamenti riferiti a Unico 2009 per i soggetti che applicano proprio gli studi di settore. Nel mezzo, vari provvedimenti normativi, gli interventi della Commissione degli esperti e della Sose, la messa on line di Gerico 2009.

I 206 studi di settore che si applicano in Unico 2009 interessano ben oltre il 90% delle imprese e sostanzialmente il 100% dei professionisti italiani. È quindi chiaro che l'impatto delle tante e fondamentali novità non poteva non avere una vastissima eco. Anche perché gli studi di settore sono sì degli strumenti tecnici per agevolare gli uffici negli accertamenti "a tavolino", ma assumono, inevitabilmente, vista la massa dei soggetti interessati, una strutturale funzione di politica di cassa per l'Erario.

 

I contenuti della Guida ai nuovi studi di settore

Con l'instant book in edicola, redazione ed esperti si sono sforzati, non senza difficoltà, di costruire un quadro pratico e completo delle novità e degli effetti applicativi dei nuovi correttivi congiunturali, evidenziando le principali regole che sovrintendono da oltre dieci anni l'applicazione degli studi di settore, sia sul fronte accertativo, sia su quello difensivo, visto dalla parte del contribuente. Completa la Guida un'"appendice" riservata alla documentazione di riferimento, in cui trovano spazio, nell'ordine: le relazioni della Commissione degli esperti del 2 aprile 2009; il decreto sugli studi "riveduti e corretti", alla luce della crisi economica, con i principali allegati; le istruzioni per la compilazione dei modelli e una selezione ragionata dei prospetti. All'orizzonte. Dalla lettura di queste pagine emerge anche uno scenario che con il passare degli anni è divenuto composito e soprattutto di innegabile, complessa applicazione. E le prospettive annunciate non vanno certo verso una semplificazione del sistema, se è vero che già si profila all'orizzonte una serie di interventi di revisione sugli studi di settore e, in nome del federalismo fiscale, una profonda ristrutturazione del monitoraggio (oggi sostanzialmente latitante) del requisito della territorialità nell'applicazione degli studi stessi. Quando, invece, i tempi sono decisamente maturi per rivisitare in profondità un sistema vecchio ormai di tre lustri.

La guida è in edicola fino al 18 luglio al prezzo di 6,90 euro piu' il prezzo del quotidiano.

22 giugno 2009

 

 

 

Studi di settore alla cassa il 5 agosto

pagando lo 0,40% in più

di Gian Paolo Ranocchi e Giovanni Valcarenghi

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21 luglio 2009

VIDEO / Studi di settore sotto la lente delle Entrate

VIDEO

La circolare 29E sugli studi di settore

I 13 fac-simile delle comunicazioni

Pronti i nuovi modelli

VIDEO / L'accertamento al tempo della crisi

VIDEO / La maggiorazione del 3% in attesa di giudizio

VIDEO / La strategia dei controlli

Scade il 5 agosto il termine per adeguarsi ai risultati del test di Gerico pagando lo 0,40% in più. L'appuntamento – che deriva dal rinvio dal 16 giugno al 6 luglio della scadenza "ordinaria" per i versamenti – coinvolge i contribuenti soggetti agli studi di settore che non hanno ancora pagato. E che ora devono decidere se adeguarsi o no. La scelta dipenderà da ragioni economiche (il costo delle imposte "aggiuntive" da versare al fisco) e dalla forza delle ragioni da sostenere in un eventuale contenzioso. La scarsa liquidità delle aziende rappresenta il principale pericolo per l'Erario rispetto ai contribuenti soggetti agli studi di settore, che devono anche fare i conti con la difficoltà degli operatori nell'ottenere finanziamenti bancari.

I correttivi anti-crisi. La crisi è stata "recepita" in parte con la revisione congiunturale degli studi di settore. L'agenzia delle Entrate ha promesso nuovi correttivi elaborati i dati delle dichiarazioni 2009. I contribuenti, però, si trovano di fronte a una divaricazione: le conseguenze della crisi hanno interessato l'ultima parte dello scorso anno, ma le difficoltà del 2009 hanno assorbito tante risorse finanziarie che le aziende si trovano difficoltà nell'onorare anche i debiti con il fisco.

Il pagamento a rate. Un aiuto nella gestione finanziaria può venire dalla possibilità di distribuire i pagamenti in un massimo di cinque rate. Le prime due cadono nel mese di agosto (la prima al 5, la seconda al 16, salvo la probabile proroga di Ferragosto), mentre le successive tre scadono al 16 di settembre, ottobre e novembre 2009.

Per consentire di non gravare in modo anomalo sull'aspetto finanziario dell'adeguamento, il decreto legge 78/09 (in corso di conversione) ha offerto la possibilità di applicare il meccanismo della rateazione anche al debito Iva da studi che, sino allo scorso anno, doveva essere effettuato con un solo versamento.

Chi non si adegua. Se gli operatori che hanno deciso di raggiungere la congruità in dichiarazione si debbono confrontare con il portafogli, coloro che non intendono pagare maggiori imposte rispetto a quelle che emergono dai dati contabili debbono fare i conti con i meccanismi di funzionamento di Gerico. Infatti, la scelta di non reputare corretta la ricostruzione di ricavi o compensi proposta (e quindi di non adeguarsi) può trovare giustificazione in possibili malfunzionamenti o errate approssimazioni del software. L'agenzia delle Entrate ha più volte ribadito che non c'è alcun obbligo di adeguamento per il contribuente che non si riconosce nella stima effettuata.

21 luglio 2009

 

 

 

Fisco: il decalogo dell'Agenzia delle entrate contro gli evasori

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9 aprile 2009

DOCUMENTO

Agenzia delle Entrate - Circolare n. 13/E del 9/04/09

Beni e servizi di lusso sotto la lente del Fisco per scovare i clienti con capacità di spesa più elevata rispetto a quanto dichiarato, un potenziamento dei mezzi messi in campo per stroncare le compensazioni di crediti inesistenti e una costante attività di tutoraggio delle grandi imprese per prevenire i rischi legati ai singoli settori.

Questi tre dei punti chiave del "decalogo" della lotta all'evasione per il 2009, che focalizza l'attenzione anche sul contrasto alle frodi, le indagini finanziarie, l'analisi dei rischi, il controllo dei contribuenti con regimi fiscali agevolativi e l'utilizzo degli strumenti di definizione del contenzioso. La circolare n. 13/E, pubblicata giovedì, illustra gli indirizzi operativi per l'attività di prevenzione e lotta all'evasione 2009 che mirano a realizzare controlli focalizzati sulle diverse macro-tipologie di contribuenti (grandi e medie imprese, piccole imprese e lavoratori autonomi, enti non commerciali, persone fisiche) e interventi ad hoc per ciascuna grande tipologia. Fondamentale nella lotta all'evasione è la qualità delle analisi del rischio da cui dipenderà la capacità di intercettare situazioni di effettiva e consistente evasione. L'obiettivo, infatti, è non solo il recupero di quanto sottratto indebitamente al fisco, ma anche l'incremento del gettito "da compliance" (ovvero da adempimento spontaneo).

Accertamento sintetico e residenze fittizie - Al via specifiche "campagne" per rilevare cessioni di beni e prestazioni di servizi di lusso, come ad esempio quelle effettuate da tour operator, centri benessere e circoli. Massimo impegno, dunque, sul fronte dell'accertamento sintetico del reddito delle persone fisiche in base agli elementi di capacità contributiva, da valutare nel contesto del nucleo familiare, qualora i redditi complessivamente dichiarati risultino non coerenti con la capacità di spesa dimostrata.

Sarà poi inasprito, con l'apporto dei comuni, il contrasto al fenomeno delle residenze fittizie in Paesi a fiscalità privilegiata.

Semaforo rosso alle compensazioni fraudolente - Stretta sulle compensazioni con crediti inesistenti, sia tramite interventi specifici (ad esempio per le società che non presentano dichiarazione o per le quali la legale rappresentanza e/o l'assetto societario sono riconducibili a persone fisiche coinvolte in precedenti frodi o comunque nullatenenti o con redditi irrisori), sia in sede di ordinario controllo sostanziale.

Sotto la lente i regimi fiscali agevolativi – Controlli più mirati ed efficaci, grazie alle analisi di rischio, per scovare vere e proprie imprese commerciali dissimulate sotto forma di associazioni culturali, sportive, di formazione e simili (spesso annoverate nella nozione di "circoli privati").

Agenzia "tutor" per le grandissime imprese - Direzioni regionali all'opera per differenziare l'attività di controllo, analizzando, a livello personalizzato, i rischi legati al settore di ciascuna impresa di grandissime dimensione (con volume d'affari o ricavi non inferiori a 300 milioni di euro nel 2009; importo che sarà diminuito fino a 100 milioni entro il 2011). Non solo: le strutture regionali dovranno anche curare il controllo sistematico, e per certi aspetti preventivo, in modo da assicurare un elevato grado di correttezza dei comportamenti di questo importante "target" di contribuenti.

Lanciata la sfida alle frodi - Rafforzamento dell'azione di contrasto ai fenomeni di tipo fraudolento in pole position, in linea con quanto stabilito dalla manovra d'estate (dl 112/2008): a questo scopo, è stato istituito l'ufficio centrale Antifrode, all'interno della direzione Accertamento, e uffici dedicati in nove direzioni regionali (Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Puglia, Campania e Sicilia).

Presidio costante su tutti i grandi contribuenti - Imprese e professionisti con volume d'affari Iva, ricavi o compensi non inferiore a 100 milioni di euro - spiega il documento di prassi - saranno al centro dell'attenzione delle direzioni regionali competenti in materia di controlli, accertamento, contenzioso, riscossione, rimborsi e verifiche sui crediti usati in compensazione.

Analisi dei rischi sempre più sofisticate per le imprese di medie dimensioni - Per le realtà "medie" - ovvero con volume d'affari Iva, ricavi o compensi da 5.164.569 euro e inferiori a 100 milioni di euro - sono messe a punto, in considerazione delle specifiche peculiarità economiche e fiscali che le caratterizzano, metodologie di analisi dei rischi di evasione ed elusione sempre più sofisticate e incisive.

Studi di settore e indagini finanziarie per imprese minori e autonomi - Realtà di minori dimensioni - con volume d'affari Iva, ricavi o compensi fino a 5.164.568 euro - e lavoratori autonomi "al microscopio" con analisi mirate e particolarmente selettive, in modo da evidenziare i principali rischi di evasione e di elusione. Si tratta di indagini che riguardano una categoria di contribuenti particolarmente numerosa, per le quali gli uffici dell'Agenzia potranno contare sulle risultanze degli studi di settore, oltre che sul ricorso mirato allo strumento delle indagini finanziarie, in molti casi particolarmente utile per provare le violazioni.

"Incoraggiare" le definizioni per evitare il contenzioso

L'Agenzia punta poi a un sempre maggiore utilizzo degli strumenti di definizione, come ad esempio l'accertamento con adesione, la cui portata è stata ulteriormente ampliata con il decreto legge anticrisi (Dl 185/2008), per stabilire e riscuotere le somme dovute in tempi più rapidi. A questo scopo, spiega la circolare, gli elementi di prova in mano al Fisco devono essere connotati da "certa e concreta rilevanza", così da rendere non proficua la via del contenzioso.

Accertamenti subito "concretizzati" - Massimo dell'impegno, infine - a tutti i livelli organizzativi competenti - per concretizzare velocemente l'azione di accertamento, utilizzando i risultati delle attività istruttorie, come ad esempio i processi verbali di constatazione non definiti.

9 aprile 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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